Ci sono incontri e incontri.
Alcune persone ti passano accanto senza lasciare tracce apparenti, altre compaiono nel tuo cammino e cambiano gli eventi, o meglio, grazie a loro fai delle scelte che danno una direzione ben precisa alla tua vita. In questi giorni sto pensando ad una donna, apparsa apparentemente dal nulla, che ha avuto un ruolo fondamentale nel determinare il corso dei miei eventi.
Si chiama Romana. E’ arrivata in un momento molto particolare della mia vita. Avevo circa venticinque anni. L’ho vista per la prima volta in un centro massaggi. Avevo prenotato un trattamento di linfodrenaggio. Ricordo che appena ha posato le mani sul mio corpo si è stabilita subito una connessione. Non erano mani estranee. Era il tocco di una madre. La sua voce calma e dolce accompagnava di tanto in tanto i movimenti, solo quando serviva, per darmi un consiglio o chiedermi di cambiare posizione. Ho deciso di prenotare con lei un ciclo di massaggi ed è nata un’amicizia.
Come dicevo è apparsa in un momento particolare; frequentavo un ragazzo da diverso tempo ma il rapporto si stava incagliando. Era fermo, stagnante. Stavamo bene assieme ma non avevamo ancora preso la decisione di una convivenza. La stasi mi stava talmente spegnendo che avevo iniziato a dubitare che fosse la persona giusta. All’apice del dubbio, Romana m’invitò a partecipare ad una giornata di presentazione al corso di autoconoscenza che stava frequentando presso l’Accademia Italiana di Filosofie Olistiche. Ci andai e mi iscrissi, il fatto che fosse stata lei ad invitarmi per me fu già una garanzia.
Fu così che cominciai a muovere i primi passi nel mondo del “conosci te stesso”. Mi appassionai al massaggio, alla pranoterapia, alla meditazione e al mondo olistico in generale. Alla fine sposai quel ragazzo, Lorenzo, il padre dei miei figli Alice e Andrea. Oggi so che, se non avessi conosciuto Romy (la chiamo spesso così), probabilmente non ci sarebbero Alice e Andrea accanto a me.
Sono diversi anni che non vedo Romana. Non importa; quando s’instaura un legame profondo, le persone non escono dalla tua vita. Si prendono semplicemente altre strade ma rimane un sottile filo che ti lega a loro, come una magia. Basta un messaggino di compleanno o una telefonata per farci sentire veramente che la lontananza è solo uno stato mentale. Romy fa parte di questo ristretto gruppo, e quando l’ho chiamata per dirle che mi sarebbe piaciuto parlare di lei, ho trovato la sua porta spalancata. Quindi le ho fatto qualche domanda per farla parlare di sé.
IO. Romy, se penso a te penso a una madre curandera. Ci vuoi parlare di questo tuo percorso attraverso gli anni? So che si è trasformato strada facendo, dai massaggi all’arteterapia, passando attraverso diverse esperienze, quindi la cura che passa da un piano più fisico ad uno più sottile…
ROMANA. Sono nata in Mozambico, una terra bellissima che ha conservato un territorio selvaggio ed incontaminato, si affaccia sulle acque calde dell’oceano Indiano ed è ricca di storia “travagliata”. Travagliata, contraddittoria, dolorosa, affascinante e ricca di slanci d’entusiasmo come il mio cammino.
Giunta all’età di 40 anni, dopo che mia figlia si è diplomata, ho deciso di abbandonare la strada che altri, facendomi studiare ragioneria, avevano tracciato per me. Ho lasciato il lavoro per cercare un impiego che mi facesse vibrare l’Anima, donasse pienezza e senso alla mia vita e che potesse essere un’occasione di crescita, maturazione umana e spirituale.
L’intuizione di quale avrebbe potuto essere la mia strada, l’ebbi lavorando in un centro di massaggi olistici (un metodo “maieutico” di cura totale che considera la persona nell’unitarietà: aspetto fisico, mentale, emotivo e spirituale).
Ho intuito subito che la cura rappresentava un elemento essenziale della vita e che nel lavoro di cura si incontra sempre un “altro” (persona che ha bisogno di essere incontrato, ascoltato, sostenuto, accolto), per questo nel toccare, massaggiare la persona ho sempre cercato di onorare la sacralità del loro corpo, mente ed Anima.
Consapevole che per onorare, accogliere l’altro occorre avere conoscenza di sé e ricordando la frase scritta sul santuario di Delfi, ad Atene, “Conosci te stesso, e conoscerai l’Universo e gli Dei” ho intrapreso un cammino di ricerca, una meditazione che mi permettesse di fondere cuore – mente e di unirmi alla Mente universale, il Creatore, il mio Maestro.
IO. Dal punto di vista artistico, per come ti ho conosciuta, nasci come fotografa. Mi sono sempre piaciuti i tuoi ritratti in B/N. Ci racconti com’è nata questa passione e che ruolo ha avuto la fotografia nella Romana di ieri e in quella di oggi?
ROMANA. Man mano che procedevo nel percorso di autoconoscenza migliorava la mia autostima, identificavo e accettavo le mie debolezze, scoprivo potenzialità che non immaginavo possedere, venivo attratta da cose che mi incuriosivano ed ero consapevole che fosse la “cosa“ giusta per me. In totale assenza di giudizio mi sono allenata ad osservare, ascoltare per cogliere la bellezza delle persone, l’armonia della natura e tanto altro ancora…
L’osservazione mi ha permesso di avvicinarmi alla fotografia. La fotografia è stata una magnifica occasione per conoscere e costruire una buona relazione con le persone ricoverate nei nuclei Alzheimer. Ritrarre i loro volti mi ha aiutato a “conoscere” meglio la patologia ed entrare in risonanza con il loro mondo intimo. Ho avuto il pregio, attraverso scatti “rubati”, di allestire la mostra fotografica dal titolo “Guardami, Ascoltami”… che è divenuta, per l’osservatore, cassa di risonanza di forti emozioni . Magia della fotografia…
IO. So che sei un vulcano e che, se anche potresti “goderti la pensione” ancora oggi lavori e lo fai in un modo bellissimo, portando aiuto agli altri, alleviando le loro sofferenze. Ci parli del tuo compito oggi e in che modo arricchisce la tua esistenza?
ROMANA. Fin dai tempi antichi l’arte visiva ha risposto ai bisogni dell’essere umano di esprimersi, di comunicare e di dare forma alle proprie emozioni ed è per questo che, raggiunta l’età della pensione, decido di tornare ancora sui banchi di scuola… e divento “arte terapeuta clinica”.
L’arteterapia è un intervento di aiuto e sostegno alla persona a carattere non verbale, è uno strumento accessibile a tutti. Non servono competenze artistiche specifiche o talenti particolari, è sufficiente il desiderio di lasciarsi andare a una modalità espressiva alternativa.
Il linguaggio delle immagini è sincero ed immediato, consente a chi si esprime, di far emergere ciò che con le parole la persona non sa o non riesce dire “Spesso accade che le mani sappiano svelare un segreto intorno a cui l’intelletto si affanna inutilmente” (C.G. Jung)
IO. C’è un sogno di Romana bambina che si è realizzato? E qual è il prossimo sogno che vorresti veder attuato?
ROMANA. Sognavo da bambina di essere apprezzata per ciò che sono… non smetterò mai di sognare.
Con infinito affetto, Romana.
Che bella storia….persone come Romana fanno la differenza su una vita vissuta cosi così o su una Vera..
Grazie per avercela fatta conoscere💙
Annelisa grazie per le tue parole; hai ragione, Romana è una persona speciale. Tutti lo siamo, a volte però non ci accorgiamo di chi abbiamo accanto o di quanto siano speciali gli “incontri” che la vita ci dona. Continua a seguirmi e ti racconterò di altre magie.
Ho avuto una piccola occasione di conoscere Romana frequentando il mondo di “conosci te stesso” , ora con questa bellissima storia, confermo che è stato un onore . grazie !
Grazie a te Cristina. Sono convinta che tutte le persone abbiano in sé magnifici potenziali e chi lavora su se stesso ha l’opportunità di metterli in risalto e risplendere come Romana, nonostante le difficoltà che la vita ci mette sempre davanti.
Eh si! Ci sono incontri che possono realmente cambiarti la vita… o almeno una parte!😅
Come poter dimenticare quella scampagnata nei boschi delle nostre montagne quando d’improvviso tra me e quella ragazza conosciuta pochi giorni prima ( e di primo impatto risultata così impenetrabile) scoppia la sintonia!
Complici i Negramaro lo ammetto che, in quell’occasione, e nel resto della nostra futura amicizia avrebbero fatto da sottofondo a tanti nostri momenti.
Lieti e non… E tra le risate ed i pianti; il disquisire se la bellezza fosse oggettiva o soggettiva 😜; le lezioni di ballo e la scoperta della memoria dell’acqua; i massaggi all’iperico e le mie emicranie; un grave incidente e una finestra dalla quale si affacciava quella ragazza nasceva qualcosa.
Dentro e fuori di me.
Nasceva un’amicizia che avrebbe conosciuto lunghi e rispettabili silenzi 🤫ma anche calorose e gioiose ricongiunzioni🥰.
Nasceva una nuova consapevolezza in me, una nuova visione del mondo che mi circondava e di me stessa, nasceva la conoscenza di un universo parallelo che avevo sempre sfiorato e mai avuto il coraggio di accarezzare veramente… Grazie a lei e a quella che adesso chiamo l’intenzione esterna avrei preso strade e incontrato persone che avrebbero cambiato drasticamente la mia interiorità.
Quella ragazza è stata la mia Romana.
Quella ragazza è Katia.
A lei devo molto e non la ringrazierò mai abbastanza… 🙏
Grazie… Grazie per essere tutto ciò che sei! 💖
Con il cuore un abbraccio 💕
Che emozione amica mia. E’ una gioia averti incontrato sul mio cammino. Ricordo perfettamente il nostro primo vero incontro. Ero arrivata da poco a Batignano, non conoscevo nessuno; ero in giro con il mio cagnone, Cico, che non sapeva stare ancora al guinzaglio. Tu passavi in auto, mi hai vista in difficoltà e ti sei fermata per darmi dei consigli…e questo pare proprio l’inizio di una bella storia, fatta di attenzioni, di rispetto, di confronti, di consigli, di risate e di incoraggiamenti. La nostra bella amicizia. Grazie Lara ❤️❤️❤️